ADR: un po’ di storia
La nascita dell’ADR risale al 1957, quando l’accordo fu siglato per la prima volta a Ginevra. Si dovette però attendere il 1962 perché anche l’Italia lo ratificasse con la legge n. 1839/62. Da allora l’ADR è stato più volte modificato e aggiornato per allineare le prescrizioni di legge alle evoluzioni del mondo dei trasporti, delle merci e degli imballaggi. Oggi l’ADR, nelle sue mille pagine, contiene tutte le indicazioni sulle modalità di trasporto delle merci pericolose in colli, alla rinfusa o in cisterna; l’ADR indica inoltre come imballare le merci, come segnalare i colli e come contrassegnare i veicoli. L’ADR viene aggiornato ogni due anni, per tenere conto delle evoluzioni del trasporto, delle merci e delle tecnologie disponibili.
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L’ADR, al pari degli analoghi regolamenti che normano il trasporto di merci pericolose con altre modalità (per ferrovia, per mare, per via aerea, eccetera), si ricollega alle raccomandazioni ONU; il suo ambito di applicazione è relativo ai trasporti stradali di merci pericolose tra e all’interno dei paesi aderenti all’accordo che ad oggi riguarda Albania, Andorra, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Federazione Russa, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Kazakistan, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Marocco, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tagikistan, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria.
Di seguito riportiamo l’elenco delle merci considerate pericolose e normate dall’ADR, divise in classi omogenee, con grado di pericolosità tendenzialmente crescente:
• Classe 1: materie e oggetti esplosivi
• Classe 2: gas
• Classe 3: liquidi infiammabili
• Classe 4.1: solidi infiammabili, materie autoreattive, materie soggette a polimerizzazione ed esplosivi solidi desensibilizzati
• Classe 4.2: materie soggette ad accensione spontanea
• Classe 4.3: materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili
• Classe 5.1: materie comburenti
• Classe 5.2: perossidi organici
• Classe 6.1: materie tossiche
• Classe 6.2: materie infettanti
• Classe 7: materiali radioattivi
• Classe 8: materie corrosive
• Classe 9: materie e oggetti pericolosi diversi.
L’accordo ADR impone obblighi precisi a carico dei trasportatori e di tutti gli altri operatori coinvolti nell’attività di trasporto di merci pericolose. L’ADR fissa infatti obblighi di sicurezza a carico di chi spedisce, di chi trasporta e di chi riceve e di molti altri operatori della filiera come per esempio l’imballatore, il riempitore, il gestore di container-cisterna o delle cisterne mobili o lo scaricatore, indipendentemente dal fatto che a svolgere ciascuna di queste attività sia un’impresa unica o più imprese diverse. L’ADR impone l’uso di imballaggi particolari per il trasporto su strada di merci pericolose? Se una merce è considerata pericolosa ai sensi dell’ADR, deve essere contenuta in imballaggi omologati ONU, le cui caratteristiche specifiche dipendono dalla merce stessa e dalla classe entro la quale è stata collocata. Le merci pericolose sono classificate in ordine crescente di pericolosità; parallelamente, anche gli imballaggi hanno una loro classificazione in funzione del grado di pericolosità della merce che possono contenere. L’ADR fissa i tipi di imballaggio che è obbligatorio utilizzare, per ogni livello di pericolosità delle merci stesse.
L’ADR si occupa dei rifiuti soltanto quando questi hanno caratteristiche tali da rientrare in una delle classi delle merci pericolose ai sensi dell’ADR stesso. In tali casi si devono applicare sia le norme specifiche che riguardano il trasporto dei rifiuti, sia quelle contenute nell’ADR e relative alla pericolosità degli stessi. E’ importante notare che la normativa sui rifiuti li classifica in funzione delle loro caratteristiche intrinseche e del loro smaltimento o recupero mentre l’ADR li classifica in funzione della loro pericolosità legata alla movimentazione e al trasporto; potrebbe quindi accadere che rifiuti considerati non pericolosi ai sensi del D.Lgs. n.152/2006 possano invece essere considerati pericolosi ai sensi dell’accordo ADR e viceversa.
Salvo alcune eccezioni, le imprese con attività direttamente connesse al trasporto di merci pericolose (spedizione, approntamento colli, carico/scarico, riempimento) devono nominare un Consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose. Questa figura tecnica è un professionista della materia, in possesso del certificato CE di formazione professionale rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e conseguito con il superamento del relativo esame.